C’è una forma di comunicazione che tratta sovente di postura e di alterazioni fisiche nei bambini, in particolare dell’età evolutiva compresa tra i 6 e i 15 anni.
Premesso che, quando si parla di postura nei bambini, si debba prima di tutto considerare le predisposizioni genetiche e i vizi maturati nel corso delle attività quotidiane in età evolutiva, occorre altresì considerare che una scarsa attività fisica, una mancata educazione nell’assumere posizioni corrette e una ortodonzia precoce favoriscono in maniera determinante lo strutturarsi delle problematiche accennate come fattori scatenanti.
L’attività di prevenzione ha come prerogativa l’analisi delle situazioni irregolari che il bambino può recepire fino all’adolescenza, al fine di ottenere una buona simmetria tra i vari segmenti corporei che lo aiuteranno nella fase di sviluppo completo del suo apparato muscolo-scheletrico.
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Ecco alcuni esempi che caratterizzano i concetti appena espressi:
- Piede piatto o cavo che nel corso degli anni potrebbe condizionare le dinamiche degli arti inferiori e della schiena;
- L’ipercifosi o dorso curvo, qualora non venisse tempestivamente diagnosticato e risolto, potrebbe causare blocchi cervicali dovuti a compensi errati con conseguente emicrania oppure mal di schiena da artrosi precoce;
- Un’alterata funzionalità del movimento mandibolare (mala occlusione) se curata non nelle giuste tempistiche e modalità con la stretta collaborazione di ortodonzisti esperti, può fare insorgere dolori non tipici dell’età in questione (emicranie, torcicollo, lombosciatalgie o colpi della strega).
Non sono da escludere forme di comportamenti errati (paramorfismi) che potrebbero portare ad atteggiamenti viziosi, con conseguenti forme di sofferenze sulle quali si può intervenire qualora l’opera del professionista sia attuata in maniera tempestiva e appropriata.
Nello specifico, si parla di atteggiamento scoliotico, ipercifotico, iperlordotico o le “scapole alate” causati da disordini muscolari e articolari che, se non trattati, evolvono nei dismorfismi, ossia quei problemi cronici della morfologia che vanno a modificare sia l’anatomia che la funzione del distretto interessato ( ginocchia valghe/vare, scoliosi, piede piatto/valgo, ipercifosi).
L’intervento precoce già in età evolutiva consentirà di giungere a un equilibrio tale da rallentarlo consentendo per il futuro una buona prospettiva di controllo e di prevenzione.
Alcuni consigli utili su come fare prevenzione
Come individuare i campanelli d’allarme?
I consigli che noi diamo ai genitori quando ci portano in visita i loro figli, sono principalmente tre:
- controllare l’andamento della crescita misurando l’altezza una volta al mese;
- spiegare come utilizzare il filo a piombo e come osservare la schiena dei bimbi;
- sensibilizzare sull’importanza della valutazione e dei trattamenti ogni sei mesi oppure ogni volta che il ragazzo subisce un trauma ( spesso legato allo sport con cadute sul bacino o traumi cranici).
Qual è il periodo più critico, quello che merita più attenzione?
Tutta la fase dell’età evolutiva è un periodo davvero importante in cui la struttura cresce, si plasma attraverso continui cambiamenti. Noi consigliamo la prima valutazione intorno ai 6/7 anni (a meno che non compaiano sintomi o dolori anomali negli anni precedenti) e ripeterla ogni sei mesi, in quanto le spinte di crescita mediamente avvengono in questo lasso di tempo. La correzione di eventuali atteggiamenti scorretti è molto più facile in questo periodo perché si sfruttano a nostro vantaggio queste spinte.
Quali sono i sintomi di un problema posturale del bambino?
I sintomi che richiedono maggior attenzione e un’immediata valutazione sono le lombalgie, il torcicollo, il mal di testa, tutti dolori che non sono per nulla normali in queste fasce di età. Di solito la scoliosi non è mai sintomatica, motivo per cui noi consigliamo le valutazioni preventive e continue.
Quali sono i consigli da seguire a casa e a scuola per prevenire patologie?
Per poter crescere in modo armonico e funzionale bisogna porre attenzione a come vengono mantenute le posizioni, soprattutto nelle molte ore in cui si sta seduti.
I genitori hanno il compito di educare i propri figli ad assumere una postura corretta quando si fanno i compiti, quando si guarda la tv o quando si gioca con tablet o i telefonini. Se abituato fin da subito, il bambino sarà in grado di mantenere posture corrette in maniera del tutto autonoma.
Gli zaini troppo pesanti: come fare?
Lo zaino può causare in un soggetto in età evolutiva alcune disfunzioni posturali e/o mal di schiena.
A lungo si è dibattuto se il peso ed il trasporto prolungato dello zaino possano costituire un fattore determinante nello scatenare dolori alla schiena e molti genitori manifestano preoccupazione specialmente per quanto riguarda il tema della scoliosi.
Uno zaino troppo pesante, portato a lungo da chi non ha ancora un buono sviluppo muscolare, può essere un fattore di rischio per il mal di schiena.
Alcune indicazioni utili per i genitori possono essere:
- Attenzione al sollevamento dello zaino che andrebbe eseguito piegando le gambe, per evitare un eccessivo sovraccarico della zona lombare;
- Posizionare le bretelle in modo che siano regolate in modo simmetrico ed evitare che la parte inferiore dello zaino cada al di sotto delle anche;
- Durante il trasporto dello zaino evitare sia l’inclinazione in avanti che lo squilibrio all’indietro del tronco;
- Al momento dell’acquisto è importante sceglierne uno proporzionale al corpo del bambino, munito di cintura addominale, di uno schienale rigido e imbottito, col manico solido e confortevole e con le bretelle larghe.
I problemi strutturali e i dolori articolari si ereditano?
Non esistono studi approfonditi che possano dimostrare una correlazione tra i problemi posturali e la genetica.
Non è tuttavia da escludere che si possano ereditare atteggiamenti e disfunzioni che rimandino ai genitori. Tutti quanti possono andare incontro a problemi di origine posturale, a prescindere dalla storia genetica; questo perchè sono l’ambiente e le abitudini del quotidiano che possono causare problemi nel corso dello sviluppo fisico.
Ci sono delle attività sportive da evitare?
Pur nella consapevolezza che l’attività sportiva costituisce per il bambino un fattore positivo per il suo sviluppo, occorrerebbe evitare tutto ciò che è legato all’agonismo, in quanto l’apparato scheletrico verrebbe sollecitato in maniera eccessiva causando dolori e blocchi articolari pericolosi in questa fase evolutiva.
Ricerche dimostrano che i mal di schiena nei bambini e negli adolescenti, sia in eccesso che quasi assenti, siano associati allo sport. Cosa fare, quindi? L’organizzazione mondiale della sanità consiglia almeno un’ora di attività fisica al giorno, non per forza di tipo agonistico. È sufficiente anche il gioco all’aperto o al parco perché è fondamentale interrompere la sedentarietà, che tra l’altro porta anche al sovrappeso.
Il nuoto è utile per crescere meglio?
È opinione corrente che la disciplina del nuoto sia un fattore positivo per lo sviluppo di muscoli e articolazioni.
Si ritiene invece che questo principio non debba costituire una verità assoluta, in quanto viviamo principalmente in posizione verticale, in un ambiente contro gravità, mentre nel nuoto siamo in orizzontale e in assenza di gravità. In questo modo non vengono allenati la coordinazione e l’equilibrio tipici di movimenti pratica fuori dall’acqua, che rinforzano anche tutta la muscolatura profonda di sostegno del tronco.
Ecco perchè non lo ritengo uno sport indicato nel correggere disordini posturali in età evolutiva.
Riassumendo in un concetto semplice ma fondamentale, il miglior modo per salvaguardare la schiena è il movimento in tutte le sue forme: sport, passeggiate, giochi, corsa, ed evitare di mantenere posizioni prolungate.
Come avviene la valutazione posturale in età evolutiva?
La valutazione specialistica parte dall’osservazione:
- valutazione dei piani antero/posteriore e sagittale per riscontrare eventuali asimmetrie (con “ filo a piombo”)
- recettore podalico (tipo di appoggio, equilibrio, tipo di volta plantare)
- posizione della testa nello spazio
- recettore oculare (convergenza, dominanza, mobilità, visione periferica)
- test di flessione del busto per valutare dimorfismi
- lunghezza arti inferiori
- posizione della mandibola in statica e dinamica e gli eventuali condizionamenti con il sistema
- mobilità degli assi di visione degli occhio, dominanza, convergenza per capire la loro
- influenza sui posizionamenti viziati del capo e della cervicale
- eventuali cicatrici che posso influenzare la posizione della colonna
- eventuali blocchi di sistema (perone, osso iliaco, sacro, I costa, clavicole, OAE)
- valutazione del cranio con tecniche di valutazione osteopatica per la correlazione con mandibola ed eventuali emicranie e cefalee.
Determinante sarà una corretta educazione fornita ai famigliari che sappiano come osservare i figli che crescono in età evolutiva e riconoscere i campanelli d’allarme. Una volta individuati, i genitori dovranno attivarsi e rivolgersi ai professionisti che interverranno con la valutazione complessiva dei soggetti interessati.
Finita quest’ultima, verrà stampata la relazione in cui saranno presenti gli esiti di tutti i test effettuati con le conclusioni e i consigli sui passi da eseguire e il percorso terapeutico da intraprendere se necessario.
È importante non sottovalutare gli squilibri che possono uscire fuori nell’età pediatrica perchè questi, se strutturati, potrebbero diventare problematiche ben più gravi in età adulta, difficilmente reversibili.