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L’ernia del disco e molte protrusioni sono asintomatiche. Ma se non lo sono, ecco i dolori!

Quelle sintomatiche cambiano, in funzione delle strutture che vanno a comprimere, occupando spazi a loro non dedicati. È frequente in questo caso la compressione delle radici nervose, che anatomicamente si trovano proprio in proiezione.

A seconda dell’invasività e della compressione il sintomo aumenta la sua intensità fino ad arrivare, in alcuni casi, ad offendere completamente il sistema nervoso, riducendoci all’incapacità di attivare i distretti interessati dal nervo compresso.

L’esempio più frequente è la compressione del nervo sciatico che in alcuni casi interessa tutto il decorso dalle vertebre lombari fino al piede, portando ad una diminuzione del tono muscolare fino all’incapacità di deambulare.

I pazienti riferiscono sensazione di scossa elettrica, un filo elettrico lungo il decorso.

La sintomatologia in molti casi aumenta con la flessione in avanti del tronco.

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rachide

Ma che cos’è l’ernia del disco e quali sono le cause?

Innanzitutto è necessario fare una doverosa distinzione tra protrusione ed ernia.

La protrusione è una fuoriuscita parziale dell’anello fibroso, mentre si parla di ernia quando nella fuoriuscita è coinvolto anche il nucleo polposo.

Si differenziano soprattutto per il fatto che l’ernia può essere espulsa, ovvero la porzione, a causa delle tensioni create, si distacca migrando e creando pressioni ancora più invasive nelle strutture adiacenti.

La direzione di protrusione o erniazione può avvenire su ogni direzione di tutto il disco, ma sono rarissime quelle anteriori. Nella stragrande maggioranza dei casi la direzione di espulsione è postero-laterale questo a causa della continua compressione delle vertebre in flessione anteriore.

Utilizzo sempre la metafora di un hamburgher bello farcito per spiegare la meccanica con cui si crea una protrusione o un erniazione

Immaginate di addentare un hamburgher superfarcito: il lato morso si schiaccerà provocando una fuoriuscita della farcitura proprio dal lato opposto e spesso la gocce di salsa, che hanno una consistenza molto più liquida, (ricordo che il nucleo polposo è costituito dall’88% di acqua), cadrà staccandosi dal panino”

ernia del disco

La colonna è sottoposta per la maggior parte del tempo ad una tensione in flessione anteriore, proprio perché quasi tutte le azioni che facciamo quotidianamente si sviluppano verso l’avanti (scrivere al computer, guidare, lavare i piatti, ecc…).

Questo porta i corpi vertebrali a schiacciarsi sulla loro porzione anteriore, spingendo il disco posteriormente.

Un disequilibrio posturale può portare il corpo a tensioni costanti che inducono i corpi vertebrali ad avere quell’atteggiamento che favorisce la spinta verso l’esterno del disco intervertebrale.

Un’altra causa da non sottovalutare sono le disfunzioni viscerali.

Gli organi ed i visceri della cavità addominale hanno rapporti diretti con le vertebre del tratto lombare. I legamenti di alcuni di questi organi si “legano” in maniera sia diretta che indiretta alle vertebre.

L’organo in disfunzione può creare forti tensioni alla vertebra a cui è collegato portandola ad esercitare a sua volta tensioni anomale al disco che, con il tempo, portano all’espulsione di ernie.

sollevamento pesi corretto

Siamo fatti così: il rachide

Per capire meglio come funziona il nostro corpo ecco alcuni cenni in merito all’anatomia del rachide:

Con il termine rachide si intende l’insieme di ossa che costituiscono l’intera colonna vertebrale.

Un insieme di 33 ossa suddivise in :

  • 7 vertebre cervicli
  • 12 vertebre dorsali
  • 5 vertebre lombari
  • 5 vertebre sacrali calcificate
  • 4 vertebre coccigee calcificate

Nei distretti con movimenti separati tra le singole vertebre, quindi esclusi i tratti sacrale e coccigeo, una caratteristica comune è l’interposizione di un disco tra le varie vertebre.

Il disco è formato da due parti distinte, una parte centrale detto nucleo polposo, formata da una sostanza gelatinosa costituita per oltre l’88% di acqua, ed una parte anulare esterna detto anello fibroso, caratterizzata da strutture fibro-cartilaginee disposte in strati concentrici attorno al nucleo centrale. La parte anteriore è abitualmente più spessa e forte della corrispondente parte posteriore.

Ogni singola vertebra modifica la propria forma e le dimensioni in funzione del tratto in cui si trovano.

Tutte le vertebre presentano la capacità di compiere movimenti di flessione, estensione, rotazione ed inclinazione laterale di diversa ampiezza in base alla zona in cui si trovano. Ad esempio le vertebre dorsali hanno una capacità di estensione minore rispetto alle vertebre lombari.

La colonna in toto presenta 4 curve fisiologiche che sono lordosi cervicale, cifosi dorsale, lordosi lombare ed una cifosi sacro-coccigea.

Il disco intervertebrale assieme alla capacità di movimenti tra le singole vertebre assieme alle curve fisiologiche, il tutto abbinato al complesso sistema muscolo scheletrico, rendono questa struttura un meccanismo altamente specializzato nella demoltiplica di tutte le tensioni e di tutte le forze a cui il corpo è sottoposto.

Le famose scoliosi, curve non fisiologiche, sono il risultato della grande capacità di questo sistema di compensare tensioni e forze anomale.

Che cosa fare in caso di ernia del disco?

L’indagine strumentale che meglio identifica il tipo e la localizzazione di un’ernia o una protrusione è la risonanza magnetica.

L’RX (o comunemente chiamata raggi) non mostra l’effettiva presenza dell’ernia o della protrusione ma può solo farla presupporre, dimostrando lo schiacciamento di due vertebre: da qui se ne deduce che il disco può essere fuoriuscito. Questo però non dà certezza sulla presenza di protrusioni o ernie.

Ci sono una serie di test ortopedici che vengono eseguiti per certificare clinicamente che l’ernia o protrusione sia la causa effettiva del dolore.

ernia o protrusione

Una volta identificata l’ernia, la sua proiezione e le strutture compromesse, si instaura un percorso terapeutico che normalmente viene suddiviso in due fasi, passiva ed attiva.

Nella fase passiva, sempre in base al tipo di ernia, si interviene con manipolazioni, massoterapia e con trattamenti strumentali quali Tecar e Ultrasuoni. Quest’ultimi in particolare sono molto efficaci nell’eliminazione dello stato infiammatorio.

Una volta eliminato il dolore acuto, si passa alla fase attiva che ha l’obiettivo di consolidare l’obiettivo raggiunto eliminando quei vizi posturali che nel tempo hanno indotto l’erniazione.

Una soluzione personalizzata

Il centro Fisiolike ha creato in merito dei protocolli base da cui si parte per ottimizzare il problema con la possibilità di modificarli in base alle personali esigenze del paziente.

I nostri professionisti, dopo un’attenta raccolta dati,  eseguono sempre i test ortopedici fondamentali per verificare che il dolore sia causato proprio dall’ernia diagnosticata dalle indagini strumentali.

Capita sovente che il paziente riferisca un dolore da compressione nervosa, ad esempio del nervo sciatico, talvolta con riferimento ad un’ernia proprio a livello di fuoriuscita dal rachide nel nervo stesso ma, approfondendo con i test ortopedici,  si scopre che in realtà la compressione dello stesso non è causata dall’ernia ma da altre strutture.

È famosa, ad esempio, la patologia dello sciatico da “portafoglio”, ovvero un dolore causato dallo stare seduto per lunghi periodi, come quando si guida, con il portafoglio nella tasca posteriore dei pantaloni, che crea una compressione sulla zona del piriforme, struttura muscolare in stretto rapporto con il decorso del nervo sciatico.

ernia del disco

Questa compressione irrita il nervo dando una sintomatologia molto simile a quella della compressione erniale. Ecco perché riteniamo fondamentale dover confermare un indagine strumentale con della clinica ortopedica.

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