La tendinopatia o infiammazione del tendine d’Achille è una patologia che colpisce il più grande tendine del corpo umano che, anatomicamente, parte dal calcagno o tallone e risale unendosi ai muscoli del tricipite della sura.
La tendinopatia è una patologia che colpisce prevalentemente gli atleti che praticano attività sportiva a livello sia agonistico che amatoriale, soprattutto podisti, calciatori, saltatori, pallavolisti, cestisti, ma in parte anche i soggetti che nello svolgimento delle attività quotidiane sovraccaricano il tendine con movimenti intensi a cui non sono abituati.
Ne sono colpiti maggiormente gli uomini rispetto alle donne, in genere dopo i 30 anni in quanto, con il passare degli anni, il flusso sanguigno verso il tendine diminuisce leggermente riducendone anche la resistenza e la elasticità.
Fisiologicamente, infatti, questo tendine consuma ossigeno ben 7 volte di più rispetto al muscolo, predisponendolo a subire infortuni di vario tipo e ad una lenta capacità rigenerativa.
Le cause della tendinopatia
La tendinopatia può essere ricondotta a diverse cause. Tra queste:
- Attività fisica troppo intensa con sollecitazioni esagerate;
- l’utilizzo frequente dei tacchi alti, in quanto il tendine tende ad assumere una posizione in accorciamento;
- il piede piatto o malformazioni ossee del calcagno come il Morbo di Haglund
- l’assunzione di alcuni farmaci come i cosicosteroidi e gli antibiotici;
- uno stile di vita non ottimale. La patologia è presente frequentemente in soggetti obesi o sedentari o con una muscolatura molto debole;
- gli speroni ossei;
- diabete e patologie che possono causare problemi circolatori;
- l’utilizzo di scarpe non adatte alla pratica sportiva.
I sintomi della tendinopatia
Quando è presente la tendinopatia si percepisce un dolore sul tendine, soprattutto al mattino, che aumenta quando si cerca di allungarlo o quando ci si alza sulle punte dei piedi (di solito non si riesce ad eseguire questo movimento).
Alla palpazione, quando si pinza il tendine con due dita si avverte dolore, si percepisce anche un leggero gonfiore, un aumento di calore ed un forte senso di rigidità nella deambulazione.
In alcuni casi si possono avere anche rotture totali o parziali del tendine, ma la sintomatologia è nettamente diversa in quanto si avverte un dolore lancinante o fitta immediata (come ricevere un colpo netto sul tendine), che richiedono una valutazione medica specialistica ed un eventuale intervento chirurgico.
La diagnosi
In seguito ad una visita specialistica presso un medico ortopedico o un fisioterapista, dove è possibile stabilire una prima valutazione clinica della situazione, si possono eseguire esami strumentali quali un’ecografia ed una risonanza magnetica.
Cura e terapia
La durata del periodo riabilitativo dipende dalla gravità della patologia, in alcuni casi sono necessari alcuni mesi di cure fisioterapiche.
Ci sono diverse possibili terapie per la tendinopatia, ed è qui che interviene l’esperto che consiglierà le più indicate per ogni singolo paziente.
- Si consiglia di interrompere qualsiasi tipo di attività che interessi il tendine;
- Utilizzo di talloniere in silicone;
- Crioterapia nelle prime 24/36 ore con arto sollevato per ridurre il gonfiore ed il dolore;
- Bendaggio funzionale per 7/10 gg. per proteggere il tendine infiammato;
- Alla rimozione del bendaggio funzionale si consiglia di iniziare a svolgere un percorso fisioterapico e riabilitativo con l’utilizzo di strumenti quali l’ultrasuono, le onde d’urto e la tecarterapia accompagnati da sedute di massoterapia e da esercizi di kinesiterapia, quali stretching o allungamento muscolare, propriocettiva e di rinforzo muscolare.
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