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La diastasi addominale è un problema molto comune nelle donne che hanno appena affrontato una gravidanza, ma non solo. Vediamo quali sono le cause e i rimedi.
La diastasi addominale è, dal punto di vista tecnico, l’allontanamento dei due muscoli retti dell’addome (parte destra e parte sinistra) a causa del rilassamento dei tendini della linea mediana (o linea alba).
A livello fisico e psicologico questa condizione, legata alla perdita della funzione contenitiva della guaina tendinea che avvolge i due muscoli retti addominali, pesa sulla qualità della vita del soggetto interessato e ha forti risvolti a livello emotivo e psicologico.
La diastasi addominale in gravidanza
La diastasi addominale è principalmente una conseguenza della gravidanza.
Lo stiramento del muscolo retto addominale, causato dalla pressione esercitata dall’interno dal continuo accrescimento dell’utero e del feto e di un nuovo equilibrio ormonale, sono responsabili dell’assottigliamento dei tessuti connettivi.
La separazione del muscolo retto dell’addome si risolve spontaneamente nei due o tre mesi successivi al parto, con distanza delle due parti inferiore ai 2,5 cm.
Quando la distanza tra la fascia destra e la fascia sinistra è superiore ai 2,5 cm parliamo di diastasi, risolvibile fisiologicamente nell’arco dei 12 mesi dal parto.
Se il recupero funzionale non avviene in tale periodo, il primo segno visibile è la forma innaturale della pancia, che tende a gonfiarsi durante la giornata fino ad assumere verso sera una forma simile a quella della gravidanza.
Anche i sintomi fisici sono molto importanti: i movimenti intestinali diventano visibili a occhio nudo (peristalsi molto evidente) e subentrano difficoltà digestive e respiratorie, cresce il senso di pesantezza del pavimento pelvico, si possono presentare situazioni d’incontinenza più o meno gravi, e altri sintomi tipici possibili sono ernie, gonfiore e nausea.
Particolare attenzione deve essere posta a disturbi a livello del rachide; il lavoro scorretto dei muscoli addominali può portare all’assunzione di una posizione iperlordotica e la comparsa di dolori in zona lombare, al bacino e alle anche.
Nella posizione supina con la schiena appoggiata a terra, si evidenzia, in corrispondenza della linea alba, una strana protuberanza (detta cresta o pinna) che partendo dallo sterno arriva fino all’ombelico.
Diastasi addominale in gravidanza: un fenomeno prevedibile?
Se la diastasi si manifesta durante la prima gestazione, è molto probabile che si ripresenti in quelle successive.
Di per sé non è un fenomeno prevedibile a priori, ma sono stati riscontrati alcuni fattori di rischio:
- età della gestante superiore ai 35 anni
- gravidanze gemellari
- precedenti gestazioni
- taglio cesareo
- aumento di peso
- grosso peso del feto.
Mariarosa Romeo, chirurgo plastico di Torino, ha detto che:
”Non vi sono fattori predisponenti di tipo genetico, ma piuttosto di tipo ambientale o di stile di vita, quali una condizione di sovrappeso o un’assenza di attività fisica e dunque di tonicità muscolare, in particolar modo a livello della parete addominale. Un corretto stile di vita quotidiano associato a un mantenimento costante del tono muscolare tramite semplici esercizi dei muscoli addominali possono essere fattori contrastanti la lassità della parete addominale stessa”.
In realtà non esistono ancora dati e studi certi, ma assumere alcuni semplici accorgimenti posturali quando si cammina e sedersi con la schiena dritta e i piedi ben appoggiati a terra possono essere d’aiuto.
Altri soggetti affetti da diastasi addominale
Resta principalmente focalizzato il fenomeno della diastasi addominale sulle donne in gravidanza, ma altre categorie di soggetti sono esposti a questa patologia: pazienti obesi e pazienti che hanno subito molte operazioni in zona addominale.
Altre possibili cause dell’insorgere della condizione patologica possono essere:
- indebolimento muscolare;
- vecchiaia;
- l’eccessiva attività fisica che coinvolge principalmente gli sportivi;
- uomini con atteggiamenti posturali sbagliati, che causano indebolimento della muscolatura addominale. Tra questi, alcuni movimenti del sollevamento pesi che possono contribuire alla retrazione dei muscoli statici delle catene muscolari anteriori e posteriori con modifiche delle tensioni muscolari incidenti sulla postura. La muscolatura viene a trovarsi costantemente in allungamento cronico e questo può portare a un indebolimento e un cedimento;
- tosse cronica;
- malattie con frequenti episodi di vomito.
Attività fisica per la diastasi addominale
Dal punto di vista dell’attività fisica con funzione preventiva contro la diastasi, c’è una serie di esercizi da eseguire per attivare e rinforzare la parete addominale senza sforzare troppo il muscolo trasverso e favorendo invece il lavoro dei muscoli del pavimento pelvico.
Altamente sconsigliata durante la gestazione è la ginnastica Hipopressiva integrale (GAH,un metodo di riprogrammazione posturale globale).
L’attività fisica durante la gravidanza è principalmente indirizzata al mantenimento di una corretta postura e alla tonicità del pavimento pelvico.
La corretta respirazione atta a coordinare diaframma e pavimento pelvico contribuiscono a ridurre il rischio di diastasi.
Non esistono attualmente delle linee guida da offrire alle mamme per poter ridurre l’incidenza della diastasi addominale.
Ci sono due tipi di diastasi addominale:
- lieve-moderata, quando la distanza tra i due retti non supera i 2,5 cm, ma si possono eseguire esercizi dei muscoli addominali di tipo passivo o attivo, atti a diminuire il gap tra i retti
- grave, nel caso di una separazione al di sopra dei 5,5-6,0 cm, dove alcune manovre o esercizi potrebbero aumentare la debolezza della parete fasciale.
Nei casi di diastasi grave è necessario ricorrere all’intervento chirurgico di addominoplastica, che permette di richiudere la distanza tra i due muscoli.
Dopo l’intervento, poiché i muscoli retti riprendono la loro funzione di sostegno del tronco e di contenimento degli organi interni, diminuisce il mal di schiena, si ripristina un maggior controllo posturale, l’incontinenza tende a regredire, anche la nausea e il transito intestinale diventano regolare, e di conseguenza anche un ritrovato benessere psicologico.
Gli esercizi completamente da evitare sono quelli che mettono in tensione il muscolo retto dell’addome, come esercizi di stretching, obliqui, crunch e rotazioni del busto.
La diastasi addominale nei bambini
La diastasi addominale nei bambini è un fenomeno che tende a risolversi spontaneamente nei primi anni di vita.
I soggetti più a rischio sono i bimbi che nascono prematuri, poiché i muscoli retti dell’addome non sono ancora completamente sviluppati.
La cresta che appare sulla linea alba è visibile quando il bimbo cerca di mettersi seduto.
In rari casi la diastasi addominale del neonato si evolve in un’ernia ombelicale o ventrale, che deve essere risolta chirurgicamente.