Almeno un sintomo del Covid-19 persiste anche dopo il superamento della fase acuta della malattia: come recuperare più in fretta?
La malattia da Coronavirus 2019 (abbreviato come COVID-19 [CO: corona; VI: virus; D: disease and 19: anno 2019]) è una patologia respiratoria acuta, causata dal virus SARS-CoV-2, e si trasmette sia da persona a persona, sia da superfici contaminate.
I sintomi principali della malattia acuta da Covid-19 sono oramai noti a tutti: la tosse, la febbre, la dispnea, la anosmia e ageusia (perdita di olfatto e gusto), artralgie e i sintomi gastro intestinali.

Al momento non è ancora stata trovata una cura specifica contro questa malattia, tuttavia, da dicembre 2019 ad oggi, i medici hanno iniziato dei protocolli sperimentali servendosi di farmaci già usati per altre patologie, i quali si stanno rivelando utili per combattere il COVID-19.
Tuttavia bisogna sottolineare che tali farmaci servono per alleviare la sintomatologia, e in alcuni casi ridurre il decorso clinico.
Tra i farmaci utilizzati per questo scopo troviamo la Clorochina e Idrossiclorochina (farmaci antimalarici), la Azitromicina (un antibiotico che si suppone che abbia una lieve attività anti-infiammatoria e anti-virale), il Favipiravir (un farmaco anti-virale attualmente in sperimentazione), il Remdesivir ( farmaco anti-virale) e il Tocilizumab (un farmaco immunosoppressore, utilizzato in precedenza per il trattamento dell’artrite reumatoide).
Dei pazienti che si riprendono dalla fase acuta, quasi il 90% accusa ancora la persistenza di un sintomo: fatica, l’astenia, la spossatezza, debolezza.

Oltre a questo, ne rimangono tanti altri come la Dispnea (nel 40% dei casi continua a persistere una sensazione di difficoltà respiratoria), il dolore toracico (è un sintomo poco comune in fase acuta, ma nella maggioranza dei casi in cui si presenta, persiste dopo la negativizzazione), artralgie e mialgie, cefalea e vertigini.
La patologia da COVID-19 è molto debilitante:
le persone che hanno contratto il virus e hanno presentato i sintomi raccontano che, una volta guariti, anche le attività quotidiane (come fare una passeggiata) risultano essere faticose.
Attualmente non sono ancora state pubblicate linee guida per quanto riguarda la fisioterapia respiratoria e la riabilitazione per le persone che sono guarite dal nuovo coronavirus.
I pazienti più spossati, com’era ragionevole immaginare, sono coloro che sono stati ricoverati per molti giorni in terapia intensiva. Ma anche per chi ha vissuto qualche settimana nei reparti ospedalieri o chi ha vissuto in isolamento per 14 giorni, manifestando sintomi quali dispnea, artralgie o mialgie, un periodo di riabilitazione potrebbe essere utile.
Perché, è vero che la malattia è stata superata, ma per riprendere le abitudini “pre-Covid” non è una cosa così facile.
Questo è ciò che viene affermato da chi lotta ogni giorno contro questa malattia.

Gli obiettivi della riabilitazione nei pazienti che hanno superato il Covid-19 sono di migliorare la dispnea, alleviare l’ansia, ridurre le complicanze dovute alla patologia e al poco movimento, minimizzare la disabilità, preservare la funzione e migliorare la qualità di vita.
Il trattamento di queste persone, quando possibile e sicuro, deve includere la rieducazione a una corretta postura e ad una corretta dinamica respiratoria, esercizi di fisioterapia respiratoria, stretching, terapia manuale e attività fisica, il tutto sostenuto da una buona alimentazione.
Nello specifico, ecco quello che Fisiolike propone sulla base dell’esperienza decennale su questo tipo di sintomi:
🔸 Astenia
Percorsi personalizzati di riabilitazione attiva assistita con esercizi graduali dal facile al difficile, che vanno a coinvolgere tutti i distretti corporei e la colonna intoto
🔸 Dispnea
Ricondizionamento allo sforzo con lavori generali e specifici sulla muscolatura respiratoria e la ventilazione polmonare.
🔸 Dolore toracico
Oltre agli esercizi attivi respiratori, terapia manuale ed osteopatia per liberare strutture rigide e blocchi del rachide legati all’allettamento, alla tosse prolungata e alle difficoltà respiratore specifiche di questa malattia.
🔸 Atralgie
Mobilità passiva e attiva di tutti i distretti corporei.
🔸 Cefalee e Vertigini
Osteopatia ed esercizi per rachide cervicale.
Mi sono negativizzato da circa gg.40 ,strascichi:dolore toracico e stanchezza agli occhi,cosa devo fare??
Buongiorno
Per il dolore toracico consigliamo, oltre agli esercizi attivi respiratori, la terapia manuale e l’osteopatia per liberare strutture rigide e blocchi del rachide legati all’allettamento, alla tosse prolungata e/o alle difficoltà respiratore specifiche di questa malattia.
Se vuole intraprendere un percorso di recupero con noi, o semplicemente chiedere ulteriori informazioni, può contattarci al numero 0112630807.
La aspettiamo!
Mi sono negativizzata da circa un mese e mezzo però ho ancora catarro e sensazione di nodo alla gola e soprattutto la mattina appena mi alzo sensazione di dispnea e sensazione di irritazione cosa potrei fare
Buongiorno Valentina
Se vuole può intraprendere un percorso di recupero con il supporto del nostro team. Ci chiami al numero 0112630807 per richiedere gratuitamente informazioni. A presto!
Mi sono negativizzata da circa 18 giorni dopo 45 di positività, ma ho ancora dolori alla schiena e a volte toracici, cosa posso fare?grazie
Buongiorno Maria
Il nostro Centro si trova a Chieri (TO). Se vuole può contattarci per fare una valutazione gratuita con il nostro staff. Ci chiami al numero 0112630807 per richiedere informazioni. A presto!
Salve ho 18 anni e sono risultata positiva il 5 gennaio, il 16 ho fatti il tampone e sono risultata negativa.. Finora sono Stata bene.. Da un po di giorni ho fatto uno sforzo e faccio fatica a respirare e a prendere il respiro profondo cosa che mi capitava quando ero risultata positiva.. Cosa posso fare? Ho paura di non riprendermi più
Buonasera. Ci sarebbe da fare una valutazione della dinamica respiratoria ed eventualmente qualche trattamento di terapia manuale dove le insegniamo anche esercizi respiratori.
Rimaniamo a disposizione