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Le future mamme attraversano dei cambiamenti consistenti sia sul piano fisico che sul piano psicologico/mentale e l’osteopatia può supportare la donna in tutti questi cambiamenti, offrendo una via differente da quella classica e proponendo trattamenti durante e nel periodo successivo alla gravidanza. 

 

L’APPROCCIO OSTEOPATICO

In cosa consiste l’approccio osteopatico? 

Nella donna in gravidanza vengono utilizzate delle tecniche dolci e non invasive, con lo scopo di aiutare la futura mamma nel raggiungimento di un benessere globale psico-fisico, riducendo complicazioni e problematiche durante la gravidanza e il parto. 

Grazie all’osteopatia, si utilizza un approccio globale e non settoriale sul singolo problema o dolore: la donna viene presa in carico nella sua globalità, tenendo conto della sua storia pregressa, dell’emozioni e motivazioni che l’hanno portata ad avere un bambino e di tutto il suo sistema corporeo (dalla struttura, ai visceri, alle fasce corpore, al sistema cranio-sacrale), considerando il tutto in un profondo e radicale cambiamento che porterà la donna a diventare madre. 

 

BENEFICI DELL’OSTEOPATIA PER LA DONNA IN GRAVIDANZA

Grazie agli studi effettuati su numerose donne si è evidenziato che l’osteopatia permette di:

  • Ridurre la nausea e il vomito durante il primo trimestre di gravidanza;
  • Diminuire la durata del travaglio;
  • Diminuire la comparsa di complicazioni durante la gravidanza, il parto e il post-parto;
  • Ridurre in modo significativo le sintomatologie dolorose nell’area del bacino e della colonna lombare durante e dopo il parto; 
  • Effettuare un trattamento specifico sul pavimento pelvico per prepararlo al parto e in caso di lacerazioni da parto, episiotomie o tagli cesarei trattare le cicatrici appena possibile per evitare problematiche future di coggige dolorante, mal di schiena, incontinenza o degenerazione globale del sistema ginecologico. 

 

SINTOMI E CAUSE DEI PROBLEMI

 

PRIMO TRIMESTRE 

A partire dalla 10 settimana di gravidanza vi è un importante cambiamento ormonale, spesso responsabile dei sintomi corporei come nausea, vomito e l’aumentare della stanchezza. La scarsa possibilità per la donna di ridurre i suoi ritmi lavorativi e il picco ormonale, porta la gestante ad essere sottoposta ad un’importante labilità emotiva, aggiunta ad una discreta paura, sopratutto nelle prime 7 settimane di perdere l’embrione (aborti spontanei). 

Inoltre in questo trimestre, a causa dei cambiamenti corporei  nella zona del bacino si potrà avere: ischilagia, nevralgia femorale, mal di testa, ricomparsa di alcuni dolori passati. 

 

SECONDO TRIMESTRE

Dopo la dodicesima settimana di gravidanza, i cambiamenti ormoni diminuiscono, scompare quindi la nausea e il rischio di aborto, in generale la futura mamma è più serena e in generale questo periodo è il più piacevole, senza particolari dolori e/o difficoltà, ad eccezione di alcune situazioni. 

Si può sfruttare questo periodo per preparare al meglio il corpo delle donne gravide, in modo che possano superare al meglio i blocchi che possono comparire verso la fine della gravidanza o a ridosso del parto. 

In questo periodo è importante iniziare ad avere sempre maggiore consapevolezza del proprio respiro che può iniziare a cambiare a causa dei cambiamenti dell’utero, che a causa del suo peso trazione verso il basso diaframma, ultime coste e lo sterno. La produzione di ormoni dona alla donna grande elasticità, in modo che il suo corpo si possa adattare maggiormente ai cambiamenti a cui va incontro. 

I dolori principali che può incontrare una donna nel secondo trimestre sono:

  • nell’area dei reni
  • nella zona sacro-iliaca 
  • Dolore ischiatico
  • Congestione e problemi digestivi a causa delle compressione dei visceri addominali. 

 

TERZO TRIMESTRE 

Durante l’ultimo trimestre l’utero cresce in modo esponenziale e le conseguenze che sono state descritte poco fa diventano ancora più marcate:

  • la cassa toracica viene fortemente trainata verso il basso e le ultime coste si abbassano sempre di più: l’escursione respiratoria diminuisce e il torace riduce la sua mobilità sopratutto durante l’espirazione, con sensazione di fiato corto;
  • Aumenta la formazione di edemi e la predisposizione al ristagno circolatorio, specialmente agli arti inferiori;
  • Dolori a livello pubico e all’inguine, a livello degli adduttori, dell’anca e del peritoneo;
  • Dolori lombari, lombosacrali, sacroiliaci e pubici con o senza sciatalgia;
  • Dolori cervicali e cervicotoracici, contratture dei muscoli trapezi e dei masseteri inferiori e delle giunzioni condrocostali;
  • Mal di testa;
  • Reflusso gastroesofageo
  • Formicolio a livello delle mani, sopratutto al mattino appena sveglia. 

 

Se in entrambi i primi trimestri di gravidanza la donna viene trattata osteopaticamente, i disturbi descritti nel terzo trimestre possono essere ridotti e/o tenuti sotto controllo. È stato dimostrato infatti che non compaiono con la stessa intensità per tutte le gravidanze.

 

 

QUANDO FARSI TRATTARE?

  • In previsione di una gravidanza, per preparare al meglio i tessuti, gli organi e la struttura.
  • Nel primo trimestre, con certificazione del ginecologo che certificherà il decorso fisiologico della gravidanza.
  • Nel secondo trimestre per ridurre i dolori lombo-sacrali, sciatalgici, per contrastare i problemi legati alla costipazione e alla digestione.
  • Nel terzo trimestre per ridurre i sintomi descritti poc’anzi e per prepararsi al meglio al parto. 

 

 

 

 

 

 

PERCORSO TERAPEUTICO

 

1- Raccolta anamnestica: è fondamentale per una presa in carico adeguata, un’accurata raccolta anamnestica. Inoltre in questo tempo di raccolta dati viene spiegato ala paziente l’origine dei suoi sintomi.

 

2 – Valutazione

Si effettua una valutazione attraverso:

• Raccolta anamnestica
anamnesi patologica remota
anamnesi patologica prossima

• Analisi indagini diagnostiche

• Analisi del dolore
dove, come, quando e tipo di insorgenza

• Valutazione clinica
test di esclusione, valutazione articolarità, flessibilità e forza

• Prese di coscienza del paziente delle possibili cause e soluzioni

• Obiettivi da raggiungere 

• Spiegazione del percorso terapeutico

 

3 – Controllo del dolore

Terapia manuale/Osteopatia 
insieme di tecniche e movimenti passivi e guidati che lavorano su articolazioni, fasce, tendini, legamenti con l’intento di sbloccare i compensi non corretti che il sistema utilizza per cercare di risolvere la situazione

Idrokinesiterapia: lavoro in acqua calda senza gravità per facilitare i movimenti e lo scarico vertebrale 

 

4 – Recupero del movimento

Idokineiterapia

  • Ginnastica dolce a corpo libero con esercizi di respirazione 

 

5 – Miglioramento delle performance e prevenzione

In attesa del parto offriamo il corso di acquaticità per gestanti. 

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La Dottoressa Marianna Peracchiotti, neurospicomotricista, posturologa e osteopata, è presente nella nostra struttura e si occupa di seguire le donne in gravidanza durante tutto il percorso.