fisioterapia e postura
La fisioterapia riveste un ruolo fondamentale nella valutazione, cura e prevenzione dei disordini posturali.
E’ utile ricordare che il corpo umano risponde seguendo tre principi di base: EQUILIBRIO, ECONOMIA E COMFORT. Attraverso la sua capacità di adattamento il corpo trova sempre il modo migliore per adempiere ai compiti che gli vengono richiesti, alla ricerca del minor dispendio
energetico. Il fisioterapista ha il compito di supportare questo procedimento.
Il Fisioterapista e la Visita posturale
Durante la valutazione posturale, il fisioterapista osserva la postura sia statica che dinamica, utilizzando diversi test funzionali di articolarità, forza e propriocezione ed analizzando i risultati ottenuti. Il suo Obiettivo è individuare il sistema che in quel momento stà compensando lo
squilibrio indotto da una cattiva postura che può essere dovuta a diversi fattori:
– traumi di vario genere (sportivi, incidenti stradali, cadute accidentali)
– fattori intrinseci (lesione muscolare, disordini alimentari )
– cattive abitudini (postazioni di lavoro/studio errate, sedentarietà)
– Stress psico-emotivi
Una volta compresi i compensi e i punti di debolezza, attraverso un ragionamento integrato, propone un trattamento personalizzato sfruttando gli strumenti più idonei.
Una volta risolti gli eventuali compensi, si propone di proseguire sotto forma di prevenzione al fine di evitare la generazione di ulteriori problematiche.
Gli Strumenti del Fisioterapista
Gli strumenti del fisioterapista per il trattamento di un disturbo posturologico sono:
– Tecar
– Trattamenti manuali
– Massofisioterapia
– Stretching
tecar
Questa terapia strumentale permette:
– effetto termico
– effetto meccanico: aumenta la velocità di scorrimento dei fluidi corporei accelerando il drenaggio di edemi ed ematomi
– effetto biochimico: stimola il metabolismo cellulare, accelerando i processi di guarigione
Grazie ai suoi svariati effetti e la sua vasta adattabilità in ambito posturologico può essere utilizzata:
– in fase acuta, per ridurre gli stati infiammatori causati dai compensi posturali
– in fase sub-acuta, per aumentare la microcircolazione, processo attraverso cui il corpo nutre i tessuti stimolando l’autoguarigione.
– in fase cronica dove l’impiego del calore è prioritario per andare a detendere rigidità muscolari ed articolari instaurate nel tempo.
Inizia così ad essere più facile ed intuitivo l’impiego della TECAR nell’ambito della posturologia.
Verrà utilizzata come strumento per facilitare la mobilità articolare e muscolare e per accelerare la risposta fisiologica al ripristino delle corrette lunghezze muscolari.
IL TRATTAMENTO MANUALE
Il trattamento manuale è una parte molto importante della fisioterapia che riguarda il trattamento della postura del paziente sotto l’aspetto meccanico e neurologico.
Il fisioterapista utilizzerà test specifici e funzionali attivi e passivi (Attivi: verrà richiesto al paziente di eseguire determinati movimenti; passivi: sarà il fisioterapista a muovere il paziente senza che il corpo sia condizionato da contrazioni muscolari),
Attraverso questi test si cercherà di valutare
– Range articolari
– Fluidità del movimento
– Stop articolare
– Mobilità di articolazioni e muscoli
– Capacità del sistema nervoso
Una volta individuati i punti coinvolti, si utilizzeranno diverse tecniche manuali in base all’obiettivo di trattamento.
Vediamo qualche esempio:
– tecnica miotensiva: lo scopo di questa tecnica è quello di ripristinare la corretta lunghezza muscolare di un muscolo rigido e contratto. Per far ciò si utilizza la contrazione del muscolo da allungare al fine di inibire alcuni organi recettoriali e allungarlo con più facilità. Questa
tecnica potrebbe anche essere usata per riequilibrare il tono di alcuni muscoli in cui uno è più forte rispetto all’altro. In tal caso non si ricerca l’allungamento muscolare, ma ci si concentra sulla contrazione mantenuta nel tempo.
– PNF: chiamata anche facilitazione neuromuscolare propriocettiva ed ha come obiettivo l’allungamento muscolare. A differenza della tecnica miotensiva, in questo caso si ricerca la contrazione del muscolo antagonista (opposto) a quello da allungare per inibire recettori diversi e aumentare la flessibilità ed elasticità muscolare sia meccanica che neurologica.
– Punti Trigger: questi sono punti di rigidità e dolore presenti all’interno di un muscolo che alterano la sua fisiologica lunghezza. Si presentano come noduli apprezzabili alla palpazione e spesso sono molto sensibili alla pressione. Esistono diverse tipologie di trattamento, tutte basate sulla loro digito pressione, ed hanno lo scopo di apportare sangue in profondità per migliorare la vascolarizzazione e distendere il nodulo.
Grazie alla grande vastità di tecniche manuali utilizzabili e, soprattutto, alla loro adattabilità alle diverse tipologie di problematiche, è utile considerarle nel trattamento di disordini posturali.
LA MASSOTERAPIA
La tecnica di massoterapia integra al suo interno qualsiasi forma di massaggio fisico sia sotto l’aspetto riabilitativo che preventivo. E’ considerata la forma più antica di terapia e ad oggi riconosciuta come terapia medica.
Grazie all’impiego delle mani che, attraverso la frizione con i tessuti, generano calore e in conseguenza stimolano sia il sistema circolatorio che linfatico. Inoltre, le pressioni sui punti specifici del muscolo in tensione hanno un’azione decontratturante diminuendo il dolore.
E’ utile sottolineare il suo impiego anche nelle aderenze che si creano tra i tessuti, specialmente dopo un trauma, in cui rende di nuovo fluido lo scorrimento tra essi migliorando la mobilità e l’elasticità.
Risulta così intuitivo il suo impiego nella correzione della postura e nell’attenuazione dei sintomi dolorifici provocati dalle rigidità e tensioni muscolari.
LO STRETCHING
Lo stretching è una parola inglese che significa allungamento. Esistono diverse tipologie di allungamento dove la differenza sostanziale sta nel tempo di mantenimento della posizione di allungamento.
Più si mantiene una postura di allungamento e maggiore saranno i recettori coinvolti, le fibre muscolari allungate e la lunghezza muscolare acquisita.
Per quanto riguarda lo stretching che si utilizza nella correzione della postura scorretta, è utile fare riferimento al concetto di catena muscolare. Questa è una consecuzione di muscoli, profondi e superficiali, che, lavorando in sinergia effettuano un determinato movimento.
Per cui, lo stretching non sarà svolto in maniera analitica su un singolo muscolo, ma sarà globale sul concetto delle catene muscolari. Le due principali sono quella anteriore e quella posteriore, che a loro volta si dividono in sottocategorie più specifiche.
Un’altra cosa importante da considerare, come detto in precedenza, è il tempo di mantenimento dell’allungamento delle fasce muscolari. In base alla catena che si vuole allungare e in base all’obiettivo del trattamento specifico si varia tra un tempo di permanenza di 2 minuti ad un massimo di 20 minuti.
Fisiolike si avvale di macchinari di ultima generazione con controlli computerizzati per eseguire un’attenta e precisa valutazione posturale.
I risultati così ottenuti saranno oggetto di studio dei professionisti che programmeranno il percorso terapeutico inserendo la fisioterapia in modo personalizzato.
Scorpi come fisiolike fa la visita posturale.
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