osteopatia e postura
Dal punto di vista osteopatico il concetto di postura è più legato all’aspetto funzionale: riguarda il funzionamento del corpo umano e ciò da cui è condizionato.
In cosa consiste la Seduta osteopatica
Il primo approccio osteopatico è di OSSERVAZIONE e lettura della postura.
La domanda che si pone l’osteopatia durante questa fase è:
“Se ciò che si vede è la risposta che il corpo ha trovato, quali sono le informazioni in ingresso che lo hanno portato a prendere tale decisione?”
Questa domanda lo catapulta al centro del funzionamento di quella persona. E’ proprio questo modo di ragionare che fa dell’osteopata un funzionalista, un esperto del funzionamento del corpo umano. La postura è quindi la risposta che il sistema nervoso elabora all’insieme di informazioni che gli
arrivano. Il passaggio delle informazioni in entrata e in uscita può essere perturbato in un punto qualsiasi del loro percorso, facendo arrivare le informazioni in ritardo, incomplete o distorte, alterando così la postura e rendendola inadeguata alle condizioni contingenti.
Una volta analizzata e interpretata la situazione secondo queste logiche, l’osteopata si avvale di manipolazioni manuali per intervenire sul sistema in modo da aiutare il corpo del paziente a ritrovare il proprio confort. Il suo compito però non è quello di inserire le informazioni che lui ritiene corrette, quanto piuttosto quello di far sì che le informazioni siano libere di passare attraverso tutti i sistemi senza essere perturbate. Uno dei concetti chiave dell’osteopatia è l’AUTOGUARIGIONE, principio secondo il quale il nostro corpo, quando tutto funziona, sa trovare la postura più adatta in base alle condizioni interne ed esterne di quel momento.
In sintesi l’obiettivo dell’osteopata non è quello di “raddrizzare una postura”, ma quello di far funzionare il corpo al meglio. Un corretto riallineamento posturale non sarà che la naturale conseguenza del suo trattamento.
Le Sfere attraverso le quali l’Osteopatia interviene
– Sfera strutturale
Ci si riferisce in questo caso all’apparato locomotore: ossa, legamenti, articolazioni, muscoli e tendini.
L’osteopata va alla ricerca di retrazioni, densità, riduzioni di mobilità e altre alterazioni della funzionalità di queste strutture con l’obiettivo di normalizzarle, cioè di riportarle ad una condizione più funzionale.
– Sfera viscerale
Capita spesso che un viscere, sottoposto a stress di varia natura (meccanico, metabolico, neurologico, ecc.), perda un po’ della propria mobilità. Questo rende le sue fasce e i suoi legamenti meno elastici creando stress sia sul viscere stesso che sulle strutture con cui è in relazione. Si instaurano così circoli viziosi in cui le tensioni, seppur minime e ben tollerate, nel lungo periodo portano mancanza di mobilità anche in distretti del corpo distanti. Ecco come ad esempio una disfunzione minore del fegato può portare, nel tempo, ad una mancanza di mobilità sulla spalla destra.
L’osteopata, sempre tramite manipolazioni manuali, può ridare mobilità ai visceri e alle fasce coinvolte, riportandole ad una condizione di maggior funzionalità.
– Sfera cranio-sacrale
Il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) è avvolto da una membrana inestensibile detta Dura Madre. Essa si distende dal suo punto di inserzione più prossimale a livello frontale, fino a quello più distale all’altezza dell’osso sacro. E si trova in una relazione di interdipendenza con le strutture con cui si relaziona nel proprio percorso. Essendo inestensibile trasmette in modo diretto lungo tutto il proprio asse ogni forza che viene applicata in un punto qualsiasi su di essa. Si viene così a creare uno stretto collegamento fra strutture a distanza su un ulteriore piano rispetto a quelli visti precedentemente e in stretto rapporto con il sistema nervoso centrale, sede dell’elaborazione delle informazioni che abbiamo visto essere alla base della postura. L’osteopata, tramite una fine sensibilità, può ascoltare ed influenzare anche questo sistema.
Queste tre sfere, strutturale, viscerale e cranio-sacrale, sono interdipendenti, si influenzano tra loro ed insieme influenzano il sistema nervoso e quello vascolare. Questo dovrebbe darci un’idea più chiara di come l’intervento dell’osteopata possa avere un profondo effetto su tutto il sistema corporeo.
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