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La spalla è una delle articolazioni maggiormente sovraccaricata in alcuni tipi di sport: proviamo a vedere come prevenire e curare questo tipo di patologia in ambito sportivo.

La spalla appartiene alla categoria delle Enartrosi, quelle articolazioni capaci di muoversi sui tre piani dello spazio e quindi in grado di compiere ampi movimenti.

La particolarità che la contraddistingue è la sua costante capacità di mantenere un giusto equilibrio tra STABILITÀ  e MOBILITÀ, questo è però anche il motivo che la rende un’articolazione molto suscettibile soprattutto nello sport a maggior ragione in quelli che la impegnano con movimenti ripetitivi.

La spalla è il punto di passaggio di tutte le forze che dal tronco si dissipano verso l’esterno e viceversa. Riveste inoltre un ruolo fondamentale nell’assorbire ed attutire gli impatti ripetuti con gli attrezzi come ad esempio la palla nel volley e nel tennis.

In questo articolo tralasceremo la descrizione anatomica, in quanto la potete trovare all’interno di altri articoli del nostro Blog e ci concentreremo sugli sport che sovraccaricano maggiormente la spalla, sulle condizioni dolorose e sul suo trattamento preventivo e curativo.

la spalla nel basket
Photo by Malcolm Lightbody on Unsplash

Quali sono gli sport che sovraccaricano maggiormente la spalla?

Gli sport che maggiormente sovraccaricano l’articolazione gleno-omerale sono quelli definiti “over hand” ovvero che richiedono un impegno dell’articolazione in una condizione che vede l’arto superiore esteso sopra l’altezza della linea bis-acromiale.

Tra questi Volley, Tennis, Basket ed il Nuoto. Altri sport che sovraccaricano la spalla sono quelli di contatto come Rugby, Judo e le Arti Marziali, sport che inducono traumi o che vedono la spalla come punto di fulcro per prese e leve.

Il dolore

Negli sport “over hand” è molto più frequente il dolore da sovraccarico funzionale legato alle strutture muscolo-tendinee. Quelle più colpite sono la cuffia dei rotatori per la funzione di mantenimento dell’equilibrio stabilità/mobilità che sono deputati a svolgere.

Negli sport di contatto il dolore più frequente è osteo/articolare. I forti impatti traumatici e la condizione di leva in cui si trovano durante le situazioni sportive rendono la spalla soggetta a lussazioni e a forti tensioni legamentose.

spalla nel nuoto
Photo by Gentrit Sylejmani on Unsplash

Segni e sintomi più frequenti negli sport over hand

La cuffia dei rotatori è la prima responsabile della stabilità dell’articolazione gleno-omerale, si attiva anche nel più piccolo movimento della spalla, e nei movimenti più complessi, permette la gestione della testa omerale in ogni grado del movimento.

Un’infiammazione della cuffia dei rotatori può rendere doloroso anche il più piccolo dei movimenti

La cuffia si può infiammare in modi differenti:

Per compressione, a livello statistico la più frequente è la Sindrome da Impigment subacromiale ma può essere anche interno o posterosuperiore. L’omero salendo schiaccia le strutture che passano tra le due porzioni ossee. Il continuo e ripetuto schiacciamento ne provoca infiammazione e talvolta la lesione.

Per sovraccarico muscolo-tendineo è un’altra causa di grande incidenza. Lo sforzo intenso e ripetuto del sistema muscolo-scheletrico durante il gesto specifico mette l’intera articolazione nella condizione di non poter recuperare dalle tensioni, portandola a stati infiammatori dolorosi.

Per microtraumi, negli sport in cui è presente un continuo impatto con attrezzi, ed in particolar modo, in quegli sport in cui il gesto tecnico prevede la posizione dell’arto in “over hand”. Nella Pallavolo, la schiacciata e nel Tennis il servizio.

volley
Photo by Wan San Yip on Unsplash

Segni e sintomi più frequenti negli sport da contatto

In questi sport vengono inseriti i TRAUMI sia da caduta a terra che da impatto con l’avversario o parte di esso come succede nelle arti marziali.

Il trauma più frequente è la caduta laterale diretta sulla spalla.

L’impatto col suolo crea ematomi localizzati che possono invalidare funzionalmente la spalla. In sport irruenti come il rugby sono frequenti anche le fratture, spesso della testa omerale.

Il trauma può portare anche alle sindromi da impigment, l’urto porta l’omero a schiacciare in maniera improvvisa le strutture passanti tra le diverse ossa che compongono l’articolazione evocando dolore acuto ed improvviso. Statisticamente si riscontrano spesso lesioni dei tendini della cuffia di tipo traumatico.

Resta a questo punto sempre molto importante rivolgersi a bravi professionisti, perché sappiano distinguere nella diagnosi  se la compressione è da sovraccarico funzionale o da trauma, al fine di rendere l’intervento terapeutico il più mirato ed efficace possibile.

Altre situazioni frequenti legate ai traumi sono le fratture della clavicola. La caduta laterale sul gomito o a braccio teso con spalla abdotta a 90° lateralmente crea una forte tensione sulla clavicola fino a provocarne la frattura. Succede spesso praticando sport come la Mountain bike; infatti lala caduta laterale vincolata dall’aggancio con i pedali, obbliga l’atleta a mettere il braccio o il gomito per attutire l’impatto con il terreno.

Possono avvenire delle lussazioni:  è la perdita totale dei rapporti tra due o più capi articolari e rientrano nelle problematiche di instabilità della spalla, molto frequenti negli sport da contatto.

Anche in questo caso i traumi rivestono un fattore di incidenza importante.

sport da contatto
Photo by Samuel Catro on Unsplash

Nella spalla la lussazione più frequente è quella gleno-omerale. La testa omerale perde completamente il contatto con la glena (la cavità su cui si articola). Meno frequente, ma comunque degna di annotazione, è la lussazione acromion-claveare dove la testa distale della clavicola perde i suoi rapporti con l’acromion (prominenza ossea della scapola).

La lussazione più frequente nella spalla è quella anteriore, in quanto è la zona anatomicamente più vulnerabile.

In questo tipo di lussazione diventa impossibilitato il movimento ed è necessario intervenire con la riduzione della lussazione nel minor tempo possibile in modo da sfruttare la viscoelasticità che in quel momento hanno le strutture e che con il passare del tempo si perderà con la diminuzione della vascolarizzazione.

La riduzione della lussazione è una procedura alquanto pericolosa. Nel cavo ascellare passa il pacchetto vasculo-nervoso che potrebbe essere lesionato nel tentativo di riduzione. Per questo è importante che la manovra venga effettuata da professionisti competenti.

Non è insolito, tra l’altro, che la riduzione avvenga da sola nei primi istanti.

Le complicanze della lussazione sono lo stiramento delle strutture contenitrici che renderanno sempre più facile e più frequente il ripetersi dell’evento rendendola il più delle volte, recidivante.

Come prevenire il dolore alla spalla quando si pratica sport?

Come già detto la spalla è sottoposta a molteplici stimoli.

  • Sovraccarichi funzionali
  • Sovraccarichi strutturali
  • Traumi
  • Microtraumi da impatto ripetuto

Per un buon lavoro di prevenzione bisogna tenere in considerazione i fattori di incidenza che caratterizzano lo sport praticato. Essi sono divisi in Fattori Funzionali e Fattori Tecnico Sportivi.

tennis
Photo by Zoë Reeve on Unsplash

Fattori Funzionali

Tra i fattori funzionali che incidono sulla prevenzione della spalla ci sono

  • La forza muscolare
  • La propriocettiva
  • La catena cinetica del gesto specifico (aperta o chiusa)

La prevenzione di base comune a tutti gli sport è il rinforzo muscolare.

La forza muscolare dona protezione all’articolazione e supporta meglio il sovraccarico del gesto. Permette di assorbire meglio i traumi e le sollecitazioni.

La propriocettiva è la capacità dell’articolazione di mantenere il giusto equilibrio tra stabilità e mobilità. E’ fondamentale per gestire l’articolazione nelle complesse situazioni in cui è utilizzata.

Riveste infine un ruolo importante nella prevenzione determinare la catena cinetica.

La catena cinetica aperta (CCA) si intende quando l’estremità non è fissata a qualcosa di solido che ne altera il movimento, ad esempio, l’attacco nella pallavolo.

La catena cinetica chiusa (CCC) si intende quando le estremità sono fisse ad un qualcosa di solido o che esprime una forza uguale o maggiore a quella esercitata durante il gesto. Ad esempio nell’arrampicata.

Determinare la catena cinetica del gesto specifico compiuto dalla spalla permette una scelta più accurata degli esercizi preventivi da fare in fase di preparazione.

Fattori Tecnico Sportivi

I fattori tecnico sportivi che influenzano la spalla sono tutti gli attrezzi come peso, disco, giavellotto, palloni, racchette, mazze etc…

Il loro peso specifico, la loro grandezza, la velocità con la quale vengono utilizzati e che possono raggiungere, sono fondamentali per adeguare un lavoro preventivo adatto all’esigenza.

Una pallina da tennis può raggiungere i 250 km/h e seppur piccola l’impatto con la racchetta recherà una forza non indifferente.

Il pallone da pallavolo ha un peso specifico compreso tra i 410g ed i 450g quello da basket da 510g a 650g nel primo caso c’è sempre un impatto mentre nel basket quasi mai.

Avere ben chiaro l’incidenza di questi fattori è fondamentale nel prevenire che l’articolazione si infiammi o sovraccarichi.

spalla nello sport

Photo by Craig Boudreaux on Unspla

SEI UNO SPORTIVO e vuoi saperne di più?

Esiste un lavoro di “prestazione” oltre a quello di “prevenzione”!

Entrambi saranno comunque fondamentali alla prevenzione di dolori e infortuni alla spalla.

A questo proposito è  bene capire la differenza tra prevenzione e prestazione.

  • La prevenzione è ciò che facciamo al fine di evitare un infortunio di qualsivoglia genere e gli aspetti sopra indicati sono importanti nel delineare un lavoro quanto più specifico possibile.
  • La prestazione è ciò che facciamo per migliorare la performance fisico-atletica per compiere un determinato gesto specifico.

Noi conosciamo quando e come vanno fatti questi due lavori.

Il nostro modus operandi ci porta per questo a differenziare i momenti in cui si fa un lavoro prettamente preventivo da un lavoro prettamente prestativo.

Il lavoro preventivo va svolto ogni qual volta si approccia all’attività sportiva specifica, inserendo gli esercizi di prevenzione all’interno di un protocollo di riscaldamento necessario per approcciare all’attività in maniera sicura.

Il lavoro prestativo avrà tempi e carichi di lavoro precisi determinati dalla programmazione del professionista di riferimento.

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